Ci sono giorni in cui ti senti vuoto. Ti sembra di non avere più un senso, pensi di aver perso le parole, i sentimenti e l'anima. Ti vedi di fronte a una realtà straziante che gioca con te come se fossi un burattino. Qualcuno dall'alto prende in mano la tua vita e da un momento all'altro la stravolge, tutto cambia. Ti senti perso e a condurti sono quei quattro fili a cui sei attaccato. Cammini su un palco che è la tua vita. Lì... di fronte a te un pubblico che ride, che commenta, che giudica, che ti apprezza e ti applaude. Poi un filo si rompe, cadi, cerchi di aggrapparti agli altri fili ma non riescono a tenere il tuo peso e crolli su quel palco vuoto, freddo e malinconico.
Guardi la platea e tutti ridono di te, c'è chi ti indica come se fossi un ladro, chi si alza e se ne va, chi ti maledice per aver rovinato tutto. Rimani lì, da solo. Ti guardi intorno, i riflettori rimangono puntati su di te, intorno tace il silenzio e un oceano di poltrone rosse e vuote sono come tanti aghi nella pelle. Ti accorgi che nessuno ti aiuta a rialzarti, nessuno si preoccupa di tirare su quei quattro pezzetti di legno miracolosamente rimasti uniti.
A un certo punto senti dei passi provenire da dietro di te che sei ancora con la faccia a terra. Con le poche forze rimaste riesci a voltarti e qualcuno ti porge la sua mano, il suo viso si illumina e rialzandoti capisci che solo lui poteva essere, solo lui sarebbe venuto ad aiutarti, solo lui sarebbe rimasto al tuo fianco anche nei momenti peggiori, solo lui, diversamente da tutti gli altri ti avrebbe aiutato a rialzarti.
Sì, perchè un amico è così.