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Le righe di questo blog, sono parole portate dal vento che vengono dal cuore. Appunti di giornate che scorrono senza sosta, lungo un fiume di emozioni e pensieri. Un piccolo angolo lontano dalla vita di sempre.

giovedì 24 febbraio 2011

La corsia di sorpasso

L'altro giorno mi trovavo in un delizioso wine bar, in compagnia di un amico molto speciale. Bevendo un buon cappuccino e chiacchierando, mi sono persa nei miei pensieri. Pensavo alla mia vita, ai miei sogni alle mie prospettive.
Guardavo il mio amico sorridente, che a 45 anni si accontenta della sua vita, del suo lavoro e non vede un preciso futuro davanti a sè. Si lascia trasportare dalla routin e dalla monotonia di tutti i giorni.
Poi ho pensato: è così che la penseremo arrivati alla soglia dei 50? Niente più speranze, niente più obbiettivi? Ci lasceremo trasportare dagli eventi senza più stimoli? Passati i 40 non saremo più in grado di sognare?
A 19 anni sembra di avere il mondo in tasca, poi col tempo, ti sembra di averlo chiuso in un cassetto.
Dicono che l'amore non ha età e i sogni invece? C'è un'età giusta per sognare?
Tante domande e svariate risposte... La mia è ovviamente Sì, i sogni non hanno età e non hanno limiti; sono quasi certa che se creduti fino in fondo, spesso si avverano.
Forse il vero problema è che la gente si accontenta e si lascia influenzare dal mondo che lo circonda, dalle situazioni e dagli impegni che occupano le nostre giornate senza lasciare spazio a noi stessi, ai nostri desideri.
A volte, bisognerebbe tenersi qualche minuto della giornata per sè... per volare con la mente, anche superati i 40... perchè la vita non è mai finita.

2 commenti:

  1. Adoro Pasolini.
    L'ho scoperto tardi, come alcune delle cose che più amo. Alla fine del Decameron (uno dei suoi più spregiudicati film) dice questo:
    "Perché realizzare un'opera quando è così bello sognarla soltanto".

    Avrei mille motivi per rispondergli. Ma non è a lui che devo, ma a te.
    Non basta credere nei sogni o dare la propria anima perché si avverino, a volte, ti auguro spesso ce la farai, altre no.
    Ma il vero problema non è che "la gente si accontenta e si lascia influenzare dal mondo che lo circonda, dalle situazioni e dagli impegni che occupano le nostre giornate senza lasciare spazio a noi stessi, ai nostri desideri" ma che i nostri desideri sono fin troppo spesso incollati all'influenza del mondo che ci circonda al nostro quotidiano. E quando qualcosa è così unito da essere quasi indistinguibile, finisci per non saper più bene cosa è che volevi e che cosa è che nel frattempo hai davvero ottenuto.

    A presto.
    Andrea

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  2. Bisognerebbe imparare a smettere di accontentarsi... imparare a combattere, senza arrendersi... cercare e ricercare ancora...

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